Rene Farias; quando l’arte queer non ha confini.

Rene Farias, residente a Barcellona, lavora principalmente con acquarello, olio e grafite. Nei suoi lavori troviamo influenze come Caravaggio e Bouguereau. Rene Farias ha una visione queer virile ed erotica carica di simbolismo religioso gay. Questo sicuramente a volte può essere visto come scomodo o provocatorio quando fatto da un artista. 

La religione è da sempre stata a lungo fonte di ispirazione per i grandi artisti del mondo. Gay e religione sono due realtà che hanno da sempre avuto un rapporto complesso. Soprattutto per coloro che hanno ricevuto un’educazione cattolica e poi si sono scoperti gay questo rapporto è sempre stato conflittuale. Per artisti come Rene Farias, un’educazione come questa è una profonda fonte di ispirazione.

Credo che come artista Rene esplora spesso tabù e stereotipi e pratiche queer e lo fa con naturalezza e libertà espressiva.

Rene Farias e gli artisti queer di oggi hanno in genere la libertà di esplorare con la loro arte tutte quelle sfaccettatura della loro identità e aree di interesse. Sicurante oggi per un’artista come Rene è più facile rivelare quell’aspetto della religione ed della sessualità maschile gay in maniera più libera e consapevole rispetto agli artisti del passato dove il tutto doveva essere velato e a volte difficilmente intuibile.

Sicuramente come ogni artista gay che utilizza piattaforme come Instagram sente incombente il taglio della censura che lo ha spinto a modificare alcuni suoi lavori con un bollo con scritto “Nothing to see here”.  Noi di Toh! pubblichiamo di seguito alcuni di questi lavori senza censura.

Nel tuo lavoro esplori l’erotismo maschile. Quanto è importante per te l’erotismo nella tua vita?Qual è il tuo punto di vista a riguardo?

L’erotismo va oltre una sensazione, non include solo la sessualità, è un gioco, uno stile di vita, un modo di inviare messaggi crittografati o meno. È uno strumento che ci permette di stabilire un legame più stretto con lo spettatore, perché è qualcosa che tutti ci portiamo dentro.

L’arte per te è un modo per infrangere le regole e aprire la mente degli altri?

Ho sempre pensato che l’arte sia un buon modo per attraversare i confini, è un linguaggio senza barriere linguistiche. E personalmente mi piace l’arte selvaggia e audace che si avventura in foreste oscure o proibite. Non mi piace l’idea di cambiare mentalità, mi piace basare la mia arte sul rispetto di tutte le opinioni, ma è vero che è un buon strumento per visualizzare i temi.

C’è molta mascolinità nel tuo lavoro, ma in un mondo fatato. Potresti parlare di questo?

Amo la figura maschile, amo la poesia di un corpo nudo, delle sue ombre, di quegli elementi che mettono in risalto quella “mascolinità”, ma ho già visto questo mondo in cui viviamo. E come artista ho il privilegio di poter inventare nuovi mondi, dove il grezzo e il fragile convivono nello stesso habitat.

Le Sirene e il Minotauro sono presenti nei tuoi disegni. Perché hai deciso di rappresentare queste figure mitologiche? Cosa significano per te?

La mitologia rappresenta per me un universo parallelo dove tutto è possibile. Mi piace immaginare un mondo in cui può accadere il più ridicolo. Sento anche che apportano una certa ingegnosità ad argomenti che spesso hanno un tono piuttosto osé.

Puoi parlarmi della presenza delle farfalle? Sono spesso presenti nel tuo lavoro.

Per me le farfalle rappresentano la libertà, ma allo stesso tempo la fine di un processo di trasformazione, di evoluzione. Ed è quello che cerco nella mia arte, evolvere con la libertà di decollare quando voglio.

Negli ultimi anni abbiamo letto molto sull’intelligenza artificiale per creare arte. Qual è il tuo punto al riguardo?

Mi piace abbracciare il progresso, la tecnologia, la novità. Credo che come artista, lo sforzo manuale sarà sempre riconosciuto. L’arte di creare qualcosa da zero partendo da un processo mentale ispiratore sarà sempre presente. Mi dichiaro in questo aspetto della vecchia scuola.

Nel tuo lavoro lo scenario del bondage è sovente presente. Che tipo di pratica rappresenti di più? 

Per me lo shibari è una pratica estremamente pittorica. La facoltà di poter lasciare un corpo in balia di alcune corde, dove convivono solo la carne e l’idea di essere assoggettato per pochi secondi mi sembra piuttosto poetica, ed è un tema ricorrente nel mio lavoro.

Vivi a Barcellona cosa ti piace di più di questa città e perché?

Barcellona è una delle città più multiculturali che conosca. La coesistenza di culture, tribù urbane, espressioni, mode, porta a un modo di fare e vedere l’arte completamente diverso.

Siamo nel mese dell’orgoglio quanto per noi è ancora importante andare in strada e far parte del gay pride, in questo periodo?

Credo che ci sia ancora molta strada da fare per rivendicare e l’orgoglio è molto importante. Vorrei un orgoglio più dedicato a visualizzare i problemi, a dare voce alle testimonianze, a cercare soluzioni. Penso che sia necessario un po’ più di lavoro su questi aspetti. È un mese di festeggiamenti e feste, ma non possiamo lasciare che questi problemi vengano offuscati da quanto bene sappiamo festeggiare.

Usi carboncino, pittura a olio e acquarello. Quale di loro ti piace di più?

Per me, ogni mezzo ha il suo ruolo fondamentale nel mio lavoro. L’acquerello mi permette di lavorare velocemente, la grafite mi dà drammaticità e l’olio mi permette di esplorare quel lato più classico.

Cosa ne pensi dell’enorme crescita dei movimenti di estrema destra in Europa? Non pensi che stiamo ancora facendo troppi passi indietro in termini di diritti dei gay e diritti delle donne?

È importante lottare per i diritti, è importante costruire una società in cui ogni persona si senta socialmente e legalmente sicura.

Com’è la situazione in Spagna? Immagino da quello che ho letto che ci sia molta tolleranza e sicurezza per la comunità LGBTQ+. Giusto?

Le prospettive in Spagna sono abbastanza sicure. Naturalmente ci sono ancora casi di omofobia. Ma esistono in tutti i paesi. Credo che la società avanzi molto ogni giorno, forse non così velocemente come si vorrebbe, ma nessuno corre prima di gattonare. Io, come persona gay, mi sento al sicuro in Spagna.

Qual è il tuo feticcio se ne hai uno?

Un feticcio molto personale…. Un culo peloso.

Cosa ti piace di più degli uomini?

Sono molto attratto dall’igiene orale e mi piacciono i ragazzi con la pancia. Ma sicuramente, essere in grado di iniziare una conversazione su determinati argomenti, le buone maniere e chi ama gli animali sarebbero già dei buoni punti di forza.